Le stanze blu
LE STANZE BLU
di Sonia Antinori, Łukasz Długołęcki,
Mihaela Sasarman, Tuukka Tiihonen
regia di Sonia Antinori
con Oscar Genovese, Nicoletta Robello
e con Gilda Bartoccetti, Angelo di Medio, Giulia Eugeni,
Giacomo Lilliù, Matteo Principi, Giulia Salvarani
costumi Stefania Cempini
oggetti scenici Simone Alessandrini
aiuto regia Łukasz Długołęcki
AMAT
in collaborazione con MALTE
Teatro Stabile delle Marche
R.I.V.E.R. è stato un progetto artistico interdisciplinare promosso dalla Provincia di Ancona con il coinvolgimento di quattro comunità fluviali con sede in Italia, Polonia, Romania e Finlandia, e l’obiettivo di evocare un patrimonio comune di ricordi legati al fiume, trasformarli in un’occasione di dialogo europeo e creare nuove occasioni di socializzazione culturale nell’ambiente naturale del fiume.
Le stanze blu è un testo scritto a otto mani dagli autori di R.I.V.E.R. a partire dalle storie sulla memoria dei quattro fiumi protagonisti del progetto: il nostro Esino, il Vantaa di Helsinki, il polacco Jasień e il Dimbovita in Romania. Il carattere frammentario del lavoro, sottolineato dagli autori con una drammaturgia nutrita da modelli formali differenti, è teso a mantenere il sapore originale delle storie, piccoli spaccati di vita, cultura, politica e religione dei diversi territori.
Principio unificante dell'allestimento italiano è il tema della memoria. Le vicende, stratificate nella viva testimonianza degli abitanti, sanno a volte di quotidiana banalità e tuttavia, inanellate con l’apparente arbitrarietà del ricordo, finiscono per dilagare nel mosaico della nostra Storia più recente. Le stanze del titolo lasciano così intravedere, quasi in filigrana, i grandi movimenti del secolo passato: dalle atmosfere plumbee dei regimi totalitari alle crude condizioni del lavoro femminile nel Novecento, dalle conoscenze tramandate attraverso la saggezza popolare ai riti pagani e religiosi con il loro inevitabile corollario dogmatico. Il tutto all’ombra della potente presenza della Natura che, con le sue leggi misteriose, continua ad "armare sempre nuove battaglie contro la superbia degli umani". Il fiume diviene così il protagonista silenzioso del deposito in cui sono fermentate le illusioni di vita di tutti quelli che sono passati e che nell’ora di spettacolo si animano per un’ultima volta ad abitare la cupa farsa della quotidianità.
La performance site specific, si è svolta nel letto del fiume Esino, il 25 luglio 2010, a Moie di Maiolati Spontini.