CRISᵃˡᶦᵈI #4: Navegasión in Elagabalus [primo studio]
- Data:
- 30.05.2019
- Orario:
- 22:00
- Luogo:
- Loop Live Club - Osimo (AN)
- Indirizzo:
- Via Ugo Foscolo, 1, 60027 San Biagio AN, Italia
CRISᵃˡᶦᵈI #4: Navegasión in Elagabalus [primo studio]
da Antonin Artaud, attraverso Aby Warburg e Fernand Deligny
Elagabalus non parla. Elagabalus si crea una “rete” per uscire dal “campo”. Elagabalus fa la sua passeggiata tra onde pietrificate, lasciando però il dominio della materia fissa. Elagabalus potrebbe essere Zagreo, i cui pezzi cospirano a non ricomporsi. Lysios, ma per cui i nodi si sciolgono da soli. Un tempo lussato, un punto di indecidibilità, un dio per ogni specie di pianta, un sismografo «fabbricato a partire da un albero trapianto dall’’oriente», il congegno e l’emblema di tutto quanto trabocca: «e le pietre / erano là anche loro / e il sedercisi sopra / rompere le noci /farne dei muri / non le esaurisce / ecco che ne sprizzano scintille». Elagabalus non cessa di fare dei nomi degli effetti di rivolgimento, di distribuire forme, di venir meno alla volontà e alla necessità. Elagabalus dondola, squadra, scontorna, dis-segna, gira le ruote lulliane, triangola i semi e i mestrui, e scompiglia così le scapole del mondo. Elagabalus eleva la culla ad armatura acrobatica per un congedo dall’organismo. Elagabalus è un bimbo che traccia la sua agitazione genitale, e che fa dell’intelligenza un tremolio di oggetti: cipria, turibolo, coltello, pietra viva e smalto, poiché «tutto si congiunge e si separa», come nel sogno di Zosimo di Panopoli. Elagabalus è la sopravvivenza della machina magica, idea abbrumata ma pur sempre idea del theathro come attivazione dei reticoli e trascolorazione dei temperamenti (melancolico, collerico, flemmatico, sanguigno). Elagabalus è, infine, un tentativo di affermare l’agire sul fare, un dispositivo rotante, il contorno d’erranza, la liquidazione del personaggio (muore nelle fogne), il continuo ricordare (come già scrisse Emilio Villa) «di transesserci di traverso», a spartiacque. In dedica a Mario Mieli.
scrittura di scena Valentina Lauducci, Giorgiomaria Cornelio, Lucamatteo Rossi
partitura sonora Shari DeLorian
orchestrazione teatrale Francesca Rossi Brunori
Navegasión è l’atlante fondato nel 2016 da Giorgiomaria Cornelio (14 Gennaio 1997) e Lucamatteo Rossi (3 Dicembre 1996). Lo stesso anno hanno presentato il loro primo film “Ogni roveto un dio che arde”, proiettato alle 52esima edizione della Mostra Internazionale del Nuovo Cinema di Pesaro, al Laterale Film Festival, al Festival Internazionale Cinematica e vincitore del premio speciale ISPEC CINEMA Locarno 2016. Ogni roveto un dio che arde è stato inoltre incluso nella selezione dei Rencontres Internationales Paris/Berlin 2018. In corrispondenza con il loro secondo lavoro, Nell’insonnia di avere in sorte la luce, hanno curato l’esibizione Come tomba di un sasso, come culla di una stella, ospitata alla galleria Philosofarte, al Pesaro Film Festival, al Marienbad Film Festival e al Trinity College di Dublino, dove entrambi studiano. Tra le altre collaborazioni si segnalano la performance Playtime e la mostra Young at heart, older on the skin, entrambe curate da Franko B.
doors 22:00
inizio spettacolo 22:30
biglietti 7€ intero/5€ soci Loop